Mons. Adriano Cevolotto, Vescovo della Diocesi Piacenza-Bobbio, in visita a Casa Alba
Il mese di maggio 2025 segna una tappa decisiva per Casa Alba. Dopo l’inaugurazione ufficiale – il 9 maggio - il Vescovo don Adriano Cevolotto, aprendo il 30 maggio la Visita Pastorale nella Comunità Pastorale della Media Val Tidone, ha voluto visitare pure il nostro Condominio solidale. Un incontro che – possiamo dirlo con franchezza – ha lasciato un’impronta indelebile. Il suo breve ma significativo intervento ci ha confortato e spronato a continuare con passione e determinazione nell’opera intrapresa. Opera che manifesta un’accoglienza peculiare per persone segnate da cicatrici e sofferenze non sempre capite; e che, nel segno della solidarietà, possono rialzarsi e riprendere un percorso contraddistinto da nuovi rapporti umani. Proprio per questo è stata voluta la Casa, che porta il nome di una ragazza che la violenza ha sottratto alla vita. Nel nome ‘Alba’ sta il segreto di questo progetto: che intende inaugurare nuove stagioni, nuovi orizzonti per chi ha vissuto tempi di disagio. Don Adriano ha voluto terminare il suo saluto benedicente con uno sguardo positivo: definendo questa Casa come una possibilità di umanizzazione: sia per chi la usufruirà, sia per il Paese e il territorio che la ospita. L’accoglienza, la solidarietà, le relazioni che si potranno instaurare saranno di giovamento umano per tutti. E’ una consegna e una responsabilità che chiama in causa l’intera comunità. E’ il testimone che Giulia e Umberto Chiappini – cui è intestata la Fondazione che supporta il Progetto - hanno passato alle loro figlie e a tanti con cui hanno condiviso solidarietà, cura e attenzione ai più deboli. Testimone che il Vescovo ha accolto e ha consegnato a sua volta a tutti, e in particolare agli alpini presenti. Nella visita alla Casa e al successivo ‘panorama’ con la vista di quella che fu la vigna, il Vescovo Adriano ha spronato gli alpini a far sì che quel meraviglioso ambiente sia trasformato in un luogo accogliente soprattutto per i bambini, nel verde e in auspicabile frutteto… Nel clima della festa, tra un buon bicchiere di vino e una fetta di “sbrisolona”, don Adriano ci ha salutato, visibilmente confortato (ricordiamo che nella notta precedente gli era venuto a mancare il fratello!).